3.2 LA QUESTIONE DEI POTERI SOPRANNATURALI E TERAPEUTICI DEL DIDJERIDOO
Secondo le ricerche svolte e raccolte da Rowan Coughlin nel volume Il didjeridoo: voce antica, spirito moderno127, il didjeridoo è considerato da molti come fonte di potenti vibrazioni ed energie capaci di influenzare il comportamento delle persone. Alcuni testimoni hanno riferito che suonare o ascoltare il didjeridoo provoca stati alterati di coscienza. A tal riguardo, sono presenti racconti di persone che, sottoposte all’ascolto del suono di questo strumento nel corso di sedute di meditazione, hanno avuto esperienza di allucinazioni di elementi naturali e paesaggistici primordiali. Altre persone di sesso femminile hanno raccontato di aver avuto la sensazione di essere incinta o addirittura hanno avvertito i dolori del travaglio. Il fatto che tali allucinazioni siano state condivise da persone diverse e sottoposte separatamente all’ascolto del suono del didjeridoo conferisce un certo grado di credibilità all’intera questione. Tuttavia, non va trascurato il fatto che spesso eventi come quelli sopra descritti sono fortemente condizionati dalle aspettative personali e dall’esperienza del singolo individuo128. Una cosa è certa: suoni ripetitivi, specie su frequenze basse, possono essere effettivamente in grado di produrre uno stato di alterazione della coscienza simile alla trance.
Il suonatore di didjeridoo e commediografo aborigeno Richard Walley ha riferito in un intervista129 che in una particolare occasione nella quale si esibì assieme a un gruppo di percussionisti africani, suonò ininterrottamente il didjeridoo per quasi un’ora e un quarto. Non essendosi reso conto di aver suonato tanto a lungo, alla fine della performance si sentì talmente esausto fisicamente da impiegare quasi quarantacinque minuti per alzarsi e muoversi130. Secondo molti studiosi ed esperti di musicoterapia, il didjeridoo sembra possedere poteri terapeutici essendo in grado, grazie alle sue vibrazioni, di contribuire a superare alcuni blocchi psicologici. E’ quanto afferma anche Mandawuy Yunupingu del gruppo musicale degli Yothu Yindi, nella prefazione della raccolta di saggi From Arnhem Land to Internet131: Da tempo gli aborigeni hanno riconosciuto il potere curativo del didjeridoo che produce pacifiche vibrazioni che penetrano nella mente e creano unità spirituale in un individuo o in un gruppo. In certi casi, l’Yidaki è usato per le cure fisiche, con il suonatore che concentra il proprio respiro sulla parte malata del corpo del paziente132.
Tuttavia, interrogati in merito ai poteri soprannaturali del didjeridoo, gli aborigeni cercano di proteggere certe informazioni sulle loro conoscenze tradizionali che ritengono non sia giusto diffondere a chi non è in grado di capirle pienamente133. L’idea secondo la quale gli aspetti spirituali del didjeridoo si possano ritrovare anche al di fuori del contesto rituale delle cerimonie aborigene è uno degli effetti dell’uso dello strumento nel panorama musicale internazionale. Per questo, i miti correlati al didjeridoo diventano un richiamo per gli acquirenti più facilmente suggestionabili. Per alcuni suonatori di didjeridoo non aborigeni, infatti, i presunti poteri soprannaturali dello strumento avvalorati dai miti sono diventati talmente importanti da indurli a credere che, se non si perviene a uno stato di coscienza alterato mentre suonano, ci sia qualcosa che non funzioni134. In realtà, non si trovano testi autorevoli circa l’uso del didjeridoo per fini terapeutici da parte delle comunità aborigene. Alberto Furlan, antropologo all’università di Sydney, interpellato in proposito, risponde che “si tratta di questioni private che gli aborigeni non intendono divulgare”135. Anche Andrea Ferroni, suonatore e musicoterapeuta sottolinea che:
Purtroppo esistono molte leggende metropolitane, auree magiche, falsi miti e false promesse sui temi della musicoterapia e vibrazioni. Per cui, se trovi testi che dichiarano che il didjeridoo sia di per se curativo e magico, lo eviterei. La musicoterapia si basa sulla relazione. Senza di questa nessuno strumento cura136.
Restando quindi aperta la diatriba tra uso terapeutico o non dello strumento, le sue qualità sono comunque utilizzate in musicoterapia anche in Italia dove si stanno sviluppando recentemente. Occorre pertanto analizzare gli effetti che la musica può provocare sulle persone quando è utilizzata per scopi curativi nelle pratiche della musicoterapia e del massaggio sonoro.
127 Coughlin, Rowan, op. cit., pp. 96-98.
128 Cfr. Coughlin, Rowan, op. cit.
129 Richard Walley in Coughlin, Rowan, op. cit. p.93.
130 Ibidem.
131 Neuenfeldt, Karl, The Didjeridu: From Arnhem Land to Internet, Sydney, John Libbey Press/Perfect Beat
Pubs., 1997.
132 Yunupingu, Mandawuy in Neuenfeldt, Karl, op.cit.
133 Cfr. Kleinert, Sylvia and Neale, Margo, op. cit.
134 Cfr. Coughlin, Rowan, op.cit.
135 Intervista e-mail della scrivente a Furlan Alberto del 27 febbraio 2014, non pubblicata.
136 Intervista e-mail della scrivente a Ferroni Andrea del 1 marzo 2014, non pubblicata.