3. CASE STUDY: IL DIDJERIDOO E LA MUSICOTERAPIA
3.1 INTRODUZIONE
Nel contesto tradizionale aborigeno e, diversamente, in quello musicale internazionale, ove il didjeridoo è usato come strumento rituale, in un caso, e concertistico, nell’altro caso, non si contempla il suo impiego in musicoterapia. Tuttavia, sembra che nel rituale sia previsto l’ “Healing” cioè la capacità di attivare meccanismi di guarigione mediante il suono126. Non è stato ancora riscontrato se il didjeridoo abbia realmente poteri curativi, dato che gli stessi aborigeni sono reticenti a parlarne. In ogni caso sono numerose le testimonianze che ne riportano i benefici positivi. Rientra così nell’area della musicoterapia utilizzare il didjeridoo per il massaggio sonoro, pratica introdotta solo recentemente nel panorama italiano. Le interviste riportate con alcuni suonatori di didjeridoo e musicoterapeuti evidenziano come l’Yidaki abbia realmente prodotto, sia nei fruitori sia nel suonatore stesso, alcune sensazioni e stati d’animo positivi: rilassamento, pace interiore, scoperta di sé, ma può anche rappresentare un utile intermediario per agevolare la comunicazione. Tuttavia questa relazione non è ancora facilmente documentabile in quanto il materiale e le informazioni a disposizione non sono attualmente scientificamente provate.
126 Cfr. Kleinert, Sylvia and Neale, Margo, op.cit.