4.3.3 Didgeridoo Taglio longitudinale

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COSTRUZIONE DEL DIDGERIDOO
4.3.3 Taglio longitudinale – PAGINA IN ATTESA DI AGGIORNAMENTO

LONGA

Come precedentemente accennato, questo è il miglior metodo per produrre strumenti di qualità, lo stesso utilizzato dall’autore per costruire i propri strumenti. Di seguito, passo passo, le fasi di lavorazione e le precauzioni da utilizzare.

E’ indispensabile utilizzare la mascherina in carta ogni qual volta si compie un’operazione che crei polvere, come ad esempio il taglio del legno con attrezzature elettriche e la levigatura con carta a vetro. Le conseguenze del mancato utilizzo delle protezioni, a lungo andare, possono essere gravi malattie a livello respiratorio come la silicosi. In ogni caso anche quando si pensa che la polvere non sia eccessiva é utile respirare solo con il naso in modo da filtrare l’aria inalata. All’inizio può essere fastidioso ma è necessario farlo.
Più intuitivo l’utilizzo dei guanti, usateli ogni volta che ritenete necessario, a meno che non siate dei falegnami provetti; risparmiarsi schegge e tagli non é cosa da poco.

Se si vuole intraprendere da zero questo tipo di lavoro, occorre:

– Guanti, meglio di cuoio se si pensa di fare più di uno strumento
– Mascherina, quella di carta può andare bene
– Occhiali protettivi
– Sgorbia, una da 16 mm a profilo curvo
– Martello di legno
– 7 o 8 cagne o fascette
– Carta vetrata
– Colla vinilica
– Pennellino
– Banco da lavoro o tavolo qualsiasi che sia decisamente robusto e fissato al pavimento
– Un ramo.

La scelta del ramo è fondamentale, si differenziano per tipo di legno, forma e quindi peso, lavorabilità ed estetica. Normalmente la durezza del legno va di pari passo con la lavorabilità.
La stagionatura è la prima fase di lavorazione del ramo, lunga e noiosa quanto fondamentale. È inutile iniziare a lavorare il legno verde se non si vuole incorrere in difficoltà di incollaggio o crepe che si formerebbero per l’eccessiva velocità di essiccatura del materiale. Una volta stagionato adeguatamente, si procede all’eliminazione della corteccia. Normalmente la corteccia si toglie a stagionatura quasi ultimata, dato che una volta tolta, la traspirazione del legno sarà più veloce con il conseguente rischio di crepe.
La seconda fase consiste nel tagliare a metà il ramo, per lungo, con una sega a nastro. La sega non compare nella lista della spesa dato che il costo è relativamente elevato; se non la possedete potete rivolgervi presso una segheria o un Fai da te per farvi tagliare il pezzo in due per lungo.
La sega a nastro, deve avere denti larghi e radi per non sollecitare eccessivamente il motore. Ricordarsi di pulire il tronco da terra e pietre. Indossare gli occhiali di protezione e mascherina.
Procedere con cautela sempre e maggiormente quando ci si avvicinerà alla lama. Se si è troppo vicini alla lama, spingete il fusto utilizzando un pezzo di legno in modo da non rischiare di ferirvi.

Dopo di che si procede nel segnare, sulle due facce piane ricavate dal taglio, la sezione che dovrà avere lo strumento. Questa è la fase più importante di tutta la lavorazione; da principio, ci vogliono diversi tentativi per riuscire ad ottenere il timbro e la nota voluti.
Con diverse prove si possono anche imitare i suoni di diversi tipi di strumenti, o per lo meno differenziarli in strumenti per due tipi principali di timbro (maggiori dettagli su questi temi sono trattati nel § vetroresina 4.3.10).

La fase successiva è la lavorazione vera e propria, non abbiate fretta, si rischia di rendere vano tutto il lavoro fatto. Prendendoci la mano si riuscirà ad essere un po’ più veloci. Colpo dopo colpo con la sgorbia si scava il legno tenendo la sezione dell’incavo il più circolare possibile. Prestate molta attenzione nel rifinire l’imbocco, eviterete così di utilizzare la cera. Spesso infatti la cera è sconveniente dato che l’interno dell’imboccatura rimane troppo arrotondata frenando il naturale movimento delle labbra.

Si stende sui due lembi di legno la colla vinilica con il pennellino, su entrambe le parti, non abbiate paura di usarne troppa. A questo punto si presentano le due parti e si fermano con cagne o fascette. Se utilizzate le cagne, evitate di chiudere troppo forte, col passare della ore il legno potrebbe leggermente cedere deformandosi da O a () . Aspettate almeno 24 ore in estate. Togliete poi le morse, provate il suono se non lo avete ancora fatto. Ora non resta che finire l’imbocco, la parte esterna e decorare lo strumento.
Un ultimo accorgimento, utilizzate vernici all’acqua ed atossiche per verniciare e proteggere il vostro strumento dato che su di esso ci respirerete.
Ne esistono alcune adatte a verniciare i giocattoli per bambini, sono quasi inodore ed asciugano velocemente.

Immagini realizzate dall’autore durante l’esecuzione di uno strumento, mostrano il procedimento passo passo della costruzione dall’inizio allo strumento finito:

LO1
1: sgrossatura del fusto

LO2
2: fusto sgrossato a dimensione per lo strumento finito

LO3
3: taglio del fusto tramite sega a nastro

LO4
4: due metà della forma sbozzata

LO5
5: intaglio della parte interna

LO6
6: due metà intagliate

LOCOLLA

7: incollaggio delle due parti

LO7
8: formatura dell’imboccatura

LO8
9: finitura dello strumento

L’immagine a inizio paragrafo rappresenta lo strumento finito e verniciato.

Maggiori info: www.windproject.it

 

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