9.2 La Voce

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I SUONI
9.2 La Voce

Forse uno degli effetti più stupefacenti alle orecchie di un principiante consente di utilizzare la voce mentre si esegue la nota base o eventualmente durante l’effetto tromba di cui parleremo.
L’emissione della voce durante l’esecuzione della nota base è talvolta difficile. Questo fatto è dovuto principalmente alle vibrazioni del didjeridoo che ci fanno credere di star già utilizzando la voce.
Per utilizzarla in un contesto ritmico, una volta riusciti nel nostro intento, l’esercizio più importante è inserire la voce solo ed esclusivamente a nostro esplicito comando.
Ad esempio in un pattern ritmico tipo: TI TO TI TON, si prova ad inserire la voce prima solo sulla prima sillaba. Dopo aver ripetuto il pattern più volte, si deve tentare di inserire la voce sulla seconda sillaba, poi sulla terza. Sulla quarta non si usa dato che è dedicata all’inspirazione.
Anche se apparentemente banale, questo esercizio richiede un certo impegno e presuppone che non si abbiano indecisioni sulla parte ritmica.
È possibile utilizzarla in un contesto non ritmico, per così dire ambient, in cui la voce è inserita apparentemente senza una metrica precisa. Può essere utilizzata in modo intermittente o prolungato per arricchire il suono del didjeridoo.
In entrambi i casi, bisognerebbe tenere conto della nota dello strumento e cantare la stessa nota o note superiori o eventualmente inferiori formando un accordo in armonia.
A volte non è così immediato controllare l’intonazione della voce.
È possibile tuttavia, dopo un po’ di pratica, individuare le note che meglio si sposano con lo strumento, queste saranno in effetti le note in armonia con la nota base. Oppure, cambiare gradualmente l’intonazione della voce passando da una nota all’altra in un continuo glissato che dà origine a “battimenti” delle frequenze. Anche questo effetto è molto apprezzato dai neofiti, utilizzato nella musica ambient nei suoi suoni dilatati. All’interno del CD didattico, il sample n°11 mostra, per mezzo della voce, un battimento e come questo possa essere modificato.
Le voci basse vengono poco avvertite dall’ascoltatore che facilmente può confonderle come “suoni modulati”. Le voci più acute, soprattutto per l’irruenza eccessiva con cui sono proposte da alcuni musicisti, si notano decisamente di più. A volte sono talmente eccessive da creare disturbo.
È bene provare a moderare il volume di queste ultime.
Possono essere utilizzate in modo discontinuo o senza una precisa struttura, oppure per cadenzare un ritmo, o per dare gli accenti a fine frase ritmica. Talvolta per facilitare l’emissione di un urlo, è possibile associare una sillaba tipo KA o KU a questo suono. Un breve pattern potrebbe essere quindi: TI TA KA.

Prestate molta attenzione a non esagerare, talvolta infatti questi suoni sono abusati nel tentativo di far udire il proprio suono tra gli altri.
Per farvi sentire, abbassate la voce e migliorate l’utilizzo degli armonici.
Sample n°8 contiene: differenza del suono con e senza voce, diverse tonalità di voce medio basse e variazioni del suono alterando il volume del cavo orale mantenendo la nota della voce inalterata.

Sample n°9 contiene: diverse tonalità di voce medio alte.

Sample n°10 contiene: urlo.

Sample n°11 contiene: applicazione della voce su nota base.

Sample n°12 contiene: applicazione della voce su ritmo (è necessario aver appreso almeno una tecnica per comporre ritmi, vedi prossimo capitolo).

Sample n°13 contiene: applicazione dell’urlo su ritmo (è necessario aver appreso almeno una tecnica per comporre ritmi, vedi prossimo capitolo).

2 thoughts on “9.2 La Voce

  1. Bravi!!! Una linea guida tutta in italiano con ottimi spunti e consigli per chi come me,si sta avvicinando al didgeridoo in modo più approfondito.
    Grazie.



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