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TECNICHE PER COMPORRE RITMI
10.10 Il Parallel playing (aggiornamento del 26 ottobre 2014)
Difficile tradurre questa tecnica in italiano; la si potrebbe meglio definire come una illusione acustica per cui, all’ascoltatore, sembrerà di udire più didgeridoo che suonano contemporaneamente o semplicemente permetterà di suonare più parti contemporaneamente. Principalmente una o due linee ritmiche ed una melodica realizzata con la voce.
Esistono attualmente due musicisti che hanno avuto il merito di portare in auge questa tecnica o forse meglio sarebbe meglio dire “filosofia musicale”, Ondrej Smeykal (Repubblica Ceca) per primo e Dubravko Lapaine (Croazia). Entrambi, provenienti dall’Europa dell’est, sfruttano il parallel playing su ritmi balcanici, poliritmie e metriche dispari, tuttavia è possibile ricondurre queste tecniche anche su più comuni ritmi binari.
In linea di principio è possibile utilizzare questa tecnica con qualsiasi strumento di qualsiasi nota e forma, tuttavia, chi la sfrutta predilige note basse o estremamente basse al limite del credibile, ma non si tratta esclusivamente di folklore. Didgeridoo così lunghi permettono suoni e tecniche che suonerebbero sgraziate su uno strumento di medie dimensioni. Ciò è da ricercare nella incredibile quantità di risonanze tipica di fondamentali così basse (tratteremo questo tema nei capitoli sulla costruzione strumenti che
saranno presentati online nel 2015 ndr.)
Cd di riferimento:
Didgeridoo Solo – Ondrej Smeykal (2004); Didgeridoo Solo II – Ondrej Smeykal (2006);